mercoledì 18 maggio 2011

...SI PROSEGUE CON I REFERENDUM

51 volte grazie a tutti coloro che mi hanno dato la loro fiducia, grazie anche a coloro che mi hanno votato sbagliando però le modalità di espressione del voto disgiunto (purtroppo molti mannaggia!), ovviamente non posso dire grazie a tutti gli ipocriti che a parole avevano assicurato di votarmi ma poi hanno espresso la loro preferenza a favore di qualcun altro. Fra due settimane tocca il ballottaggio, ovviamente il sindaco da votare rimane sempre Giuseppe Casson!
Il 12 e 13 giugno siamo chiamati per la terza volta alle urne, per votare gli ormai noti quattro referendum abrogativi. Due referendum chiedono l’abrogazione delle norme sulla privatizzazione del servizio di distribuzione dell’acqua e le tariffe da applicare agli utenti, uno riguarda il programma di sviluppo al nucleare e l’ultimo riguarda l’abrogazione della recente normativa sull’ormai noto “legittimo impedimento”.
Nel link indicato qui sotto potete leggere esattamente i quattro quesiti come vengono posti:


Nei prossimi post mi soffermerò sui quattro quesiti, ora mi concentro sul concetto di referendum abrogativo.
Questa tipologia di referendum, prevista per abrogare in tutto o in parte una legge o un atto avente forza di legge, è disciplinata dall’art. 75 Costituzione. La norma prevede la possibilità di indizione del referendum quando lo richiedano 500.000 elettori o cinque consigli regionali. Possono partecipare al referendum tutti i cittadini chiamati ad eleggere la camera dei deputati. La proposta soggetta a referendum si intende approvata se ha partecipato alla votazione la maggioranza degli aventi diritto e se è raggiunta la maggioranza dei voti validamente espressi. Detto in parole semplici devono andare a votare il 50% + 1 degli aventi diritto e affinché la normativa oggetto del referendum venga abrogata devono esprimersi in tal senso il 50% + 1 dei votanti.
Per chi fosse interessato ad approfondire la normativa di disciplina del referendum può consultare la legge 25 maggio 1970 n. 352, in cui vengono descritte le varie fasi procedurali del referendum a partire dalla fase dell’iniziativa, la raccolta delle firme, fino alla proclamazione dei risultati.
Il referendum abrogativo rappresenta uno dei pochi strumenti di democrazia diretta, in cui il popolo può esprimersi senza intermediari (leggasi deputati e senatori) con il potere di apportare modifiche, seppur in senso negativo( parliamo comunque di abrogazione), alla legge vigente. È importante quindi che tutti diano il proprio contributo al raggiungimento del quorum recandosi alle urne per votare, anche se contrari all’abrogazione della norma oggetto del quesito.
Al prossimo post!

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